Canele Vacchelli
Nota: il materiale qui pubblicato è ripreso dal sito del Consorzio Irrigazioni Cremonesi per la gentile concessione dell'ing. Stefano Loffi.
Il Canale Vacchelli scorre per un tratto anche nel territorio meridionale di Cumignano, per circa 900 metri, lambendo la cascina [url]castelletto.aspx|Castelletto Barbò[/url] in prossimità del ponte sulla strada provinciale Ticengo-Trigolo.
Le premesse
Nella seconda metà del XIX secolo una crisi agricola colpiva la campagna cremonese. L'unica soluzione paventata era la possibilità di migliorare i prodotti della terra, cosa fattibile solo il miglioramento del sistema irriguo a quei tempi esistente.
In effetti, nonostante la presenza dei fiumi Adda, Oglio, Serio e, naturalmente, il Po – senza contare il reticolo di rogge talora con origine da sorgenti spontanee – non tutta la terra era facilmente irrigabile. Uno dei maggiori sostenitori nel miglioramento della rete irrigua cremonese fu l'ingegner Pietro Vacchelli, il quale partì da un'idea formulata dagli ingegneri Fieschi e Pezzini, ossia quella di prelevare acqua dall'Adda, portandola verso la pianura cremonese attraverso un nuovo canale.
Allegando il progetto originario degli ingegneri Fieschi e Pezzini. il Comitato Esecutivo dell'Associazione Promotrice, in data 17 agosto 1881, presentò domanda al Governo per ottenere la concessione a derivare 25 mc/sec dal fiume Adda. Il 26 marzo 1883 si costituiva il Consorzio per l'Incremento dell'Irrigazione nel territorio Cremonese, con lo scopo di costruire il canale.
Il Governo assentiva la concessione, per trent'anni, con regio decreto 21 agosto 1884 n. 2627 (in G.U. 8 settembre 1884 n. 219) con livello massimo concesso all'idrometro posto a valle dell'opera di presa fissato a m 1,50. Il progetto di dettaglio, fatto studiare dal Consorzio sotto la direzione dell'ing. Pezzini, porta la data 21 agosto 1885; venne approvato dal Ministero LL PP il 19 novembre 1885 al n. 2596.
Nasceva così il “Canale Marzano” (dalla località dove è collocata l'opera di presa lungo l'Adda). Solo dopo la scomparsa del suo maggior propugnatore, avvenuta nel 1913, il “Canale” assume la denominazione con la quale è universalmente nota: Canale Pietro Vacchelli.
L'opera
Il canale Pietro Vacchelli costituisce tutt'ora la maggiore opera idraulica per l'irrigazione della provincia di Cremona.
Realizzato dal Consorzio Irrigazioni Cremonesi tra il 1887 ed il 1892, esso trasporta 38,5 metri cubi al secondo di acqua dal fiume Adda sino alla località "Tombe Morte" in Comune di Genivolta. Qui le sue acque si uniscono a quelle derivate dal fiume Oglio nel cosiddetto "territorio della Calciana", e vanno ad irrigare un comprensorio di oltre ottantamila ettari.
I primi stralci esecutivi venivano redatti fra la fine del 1884 ed il 1885; successivamente si completarono gli altri lotti; gli appalti per i primi due lotti (detti a quel tempo 'sezioni') furono assegnati nel gennaio 1885; i lavori cominciarono nella primavera 1887. Le prime dispense avvennero nell'estate del 1890; il canale entrò regolarmente in funzione alla fine del 1891; la vasche di 'Tombe morte' fu costruita fra l'autunno del 1893 e la primavera dell'anno successivo.
Tutto il canale e le banchine sono su proprietà consorziali derivanti dagli esproprii all'epoca della costruzione. Negli anni dopo la prima guerra mondiale il Consorzio alienò diversi reliquati limitando la proprietà a tre metri dal ciglio con la formula che la proprietà restante era larga tre metri misurati dal ciglio del canale. Negli atti è anche detto che il Consorzio vi manteneva il diritto di gettare lo spurgo derivante da metà canale sui terreni venduti.
La prima concessione, di durata trentennale, fu rilasciata con regio decreto 21 agosto 1884 n. 2627 (in G.U. 8 settembre 1884 n. 219). In essa si fissò il livello massimo, all'idrometro posto a valle dell'opera di presa, pari a m 1,50.
Col Decreto Luogotenenziale 24 ottobre 1915 la concessione a derivare 25 mc/sec fu rinnovata a perpetuità. Con decreto 19 giugno 1948 la Pubblica Amministrazione accordò la concessione a derivare altri 12 mc/sec (di cui 4,2 a sanatoria); durata della concessione 70 anni. La portata complessiva del canale salì quindi a 37 metri cubi al secondo.
Nel 1961, poi ratificata dal Ministero per i Lavori Pubblici nel 1984, il Canale Pietro Vacchelli ottiene altri 1,50 metri cubi al secondo quale quota parte dell' " acqua nuova " prodotta con la regolazione del lago di Como. La competenza nominale è quindi di 38,50 metri cubi al secondo per tutto l'anno.
Fonti
- Bruno Loffi, Pietro Vacchelli (1837-1913), in Cremona 1982 - Rassegna trimestrale della amera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Cremona
- Lorenzo Magarini, Pietro Vacchelli, Università della Terza Età di Cremona, lezione del 18 aprile 2005.
- AA.VV., Canale Vacchelli, in http://www.consorzioirrigazioni.it - Consorzio Irrigazioni Cremonesi, per gentile concessione dell'ing. Stefano Loffi
Ultimo aggiornamento:
27/02/2018